Prenderci cura di noi stessi migliorando per sviluppare una relazione sana con il cibo
Quando perdiamo la relazione sana con il cibo, perdiamo il piacere di gioire per esso. Jan Chozen Bays individua nove tipi di fame. Mangiare in modo mindful significa essere presenti a ciò che mangiamo nel momento in cui lo facciamo, accorgerci di ciò che il nostro corpo sente e di ciò che la nostra mente pensa.
Ma per diventare mindful devi riappropriarti della curiosità e del piacere che avevi verso il cibo quando eri bambino/a. E per farlo è necessario utilizzare le proprietà dei nostri 5 sensi.
Nella consapevolezza sul mangiare scopriamo, i nostri 9 tipi di fame:
- Fame degli occhi: impara ad osservare ciò che mangi come se fosse la prima volta che vedi quel cibo. Ogni esperienza è diversa ma la nostra disattenzione non ci permette di cogliere le differenze. Ricordo che Mindfulness significa prestare attenzione al momento presente con intenzione e senza giudizio. Nella nostra vita quotidiana siamo continuamente distratti da miliardi di stimoli, e ogni giorno dobbiamo portare la nostra intenzione a stare attenti, e naturale la distrazione e impegnativo portare attenzione. Ma i benefici sono molteplici.
- Fame del tatto: riscopri il cibo attraverso il senso con cui ti approcciavi da bambino. Ti ricordi? L’apprendimento avveniva anche attraverso il tatto.
- Fame delle orecchie: ne hai mai sentito parlare? Eppure, se ci pensi molte aziende utilizzano questo potente senso per stimolare il desiderio di mangiare quel determinato prodotto. Pensa alle patatine, quanto piacere ci procura sentire il rumore che producono mentre le mangiamo. I suoni del cibo influenzano la nostra percezione del cibo.
- Fame del naso: lo sapevi che tra naso e cervello c’è un contatto diretto? E che anche un odore può emozionarci? Siamo italiani pensa al profumo del caffè, del pane e della pizza. Se penso alla mia esperienza, c’è un odore in particolare che mi emoziona quando dopo un viaggio ritorno in Sardegna, il profumo dell’elicriso e del cisto. Appena scendo dall’aereo e poggio piede in terra sarda chiudo gli occhi e mi godo il mio benvenuto. Queste sono emozioni ricavate da odori. È l’olfatto che ci dice se il cibo potrebbe essere buono oppure no. Riuscite a capire perché è importante riappropriarsi dei nostri sensi?
- Fame della bocca: il gusto e il piacere di mangiare, ci ricorda qualcosa? Che dire, anche tu come italiano sai cosa significa per noi assaporare il cibo. Ma spesso anche qui siamo disattenti, ingurgitiamo cibo senza prestare attenzione. Siamo biologicamente dotati di capacità per riconoscere il cibo buono da quello cattivo, l’evoluzione ha fatto sì che noi imparassimo a scegliere certi cibi ad alto potere energetico da altri più tossici.
- Fame dello stomaco: prestare attenzione al senso di sazietà e benessere dello stomaco è prendersi cura di Sé. Non è facile nel momento in cui introduciamo cibo accorgerci di che cosa ci dice il nostro stomaco. Siamo pieni? Ci sentiamo soddisfatti?
- Fame cellulare: quando mangiamo l’assorbimento del cibo avviene nel momento in cui mastichiamo. Se fai attenzione ti accorgi che senti delle sensazioni mentre mastichi questo significa che sta già avvenendo un processo nel nostro corpo.
- Fame della mente: cosa dice la nostra mente del cibo che stiamo ingerendo? Non dare niente per scontato, ricorda in spazio mindful sospendi il giudizio, stai sull’esperienza e non su ciò che pensi debba essere l’esperienza.
- Fame del cuore: com’è il cibo che stai mangiando. Appagante? Rassicurante? Piacevole?
Spero che questo articolo ti sia piaciuto e sia stato utile per farti riflettere su questa tematica che spesso si incontra nella vita di tutti i giorni. Se vuoi riappropriarti della piacevolezza che ci sta dietro l’atto del mangiare può essere utile anche per te, partire dalla neuroscienza dei nostri sensi.
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